Soft skills: significato, cosa sono ed esempi delle più richieste

31/05/2023

Non di sole conoscenze tecniche e specialistiche è fatto il mondo del lavoro. Anzi, sempre più spesso, per ottenere l’impiego desiderato, oltre a una buona base di competenze vengono richieste precise soft skills. Già, ma cosa si intende per soft skills, cosa sono e quali sono quelle davvero utili per la tua carriera? Cerchiamo di mettere in ordine le idee e fare chiarezza.

Il significato di soft skills

Soft skills significa, letteralmente, “competenze trasversali” ed è un termine che vuole comprendere tutte le qualità non didattico-teoriche, derivate dall’esperienza ma anche dall’attitudine personale, che possono davvero fare la differenza in ambito lavorativo.

Cosa sono le soft skills

Le soft skills, insomma, rappresentano il valore aggiunto che ciascuno di noi può portare a un’azienda, mentre interpreta un ruolo o ricopre una posizione. Si tratta di competenze che riguardano più campi, non sempre valutabili in modo preciso e che mescolate tra loro contribuiscono a creare la persona giusta per quel tipo di lavoro, in quel tipo di organizzazione.

Le soft skills sono abilità personali che uniscono tratti caratteriali, esperienze vissute dentro e fuori l’ambito lavorativo, competenze legate alla sfera emotiva e relazionale, capacità di problem solving e non solo. 

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La differenza tra soft skills e hard skills

Secondo la definizione offerta sin qui, è chiaro come le soft skills coinvolgano tutti gli aspetti non tecnici inerenti a una professione e si distinguano per questo dalle hard skills, ovvero dalle competenze pure, quelle conoscenze primarie necessarie a svolgere un lavoro. Le une completano le altre: alla tecnica, indispensabile, è necessario infatti abbinare qualità umane e attitudinali utili a gestire quotidianamente il lavoro.

Alcuni esempi di soft skills

  • Autonomia, ovvero la capacità di operare senza la supervisione o il supporto costante di un altro dipendente.
  • Flessibilità, ovvero la capacità di adattarsi a diverse tipologie di operatività e richieste, organizzando al meglio il lavoro.
  • Gestione dello stress, ovvero la capacità di sopportare la pressione, gestire le scadenze e mantenere il controllo sulle diverse attività.
  • Fiducia in sé stessi, ovvero la capacità di non farsi condizionare o, peggio ancora, abbattere oltre modo dalle opinioni altrui.
  • Proattività, ovvero la capacità di essere intraprendenti, propositivi e di trovare nuove idee o soluzioni in autonomia.
  • Abilità comunicative e relazionali, ovvero la capacità di farsi comprendere e di rapportarsi al resto del team di lavoro in modo positivo.
  • Team work, ovvero la capacità di fare gruppo e lavorare con gli altri, condividendo informazioni, ottimizzando i processi e perseguendo il medesimo obiettivo.
  • Problem solving, ovvero la capacità, tramite approccio analitico ma anche creativo, di trovare soluzioni rapide ed efficaci ai problemi organizzativi quotidiani.

Questi sono solo alcuni esempi di soft skills, una lista potenzialmente interminabile che consente di definire il vero valore di una persona all’interno di una organizzazione.

Quali sono le soft skills più richieste

Ma quali sono le soft skills più richieste dalle imprese italiane? Difficile dare una risposta univoca per tutti i settori, quel che è certo è che tra le abilità più richieste dalle aziende ci sono la capacità di lavorare in autonomia, il problem solving e l’abilità nelle relazioni interpersonali, che sono utilissime per un ampio spettro di mansioni: da quelle comunicative e di marketing, sino alla gestione del personale e ai ruoli dirigenziali.

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Quali soft skills inserire nel curriculum

Non resta dunque che verificare le tue soft skills e capire quali è più opportuno inserire nel tuo curriculum vitae. Sicuramente vale la pena soffermarsi sulle attitudini caratteriali, ma anche sulle abilità organizzative e gestionali maturate nelle esperienze lavorative passate. 

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